Luigi Esposito
Non sai se sia giorno, notte, sogno, scommessa, studio di pittore.
La Musica, per Luigi, incanta nel rincorrersi di ricerche impossibili e,
d’un tratto, svolta l’angolo letterario che Le compete:
musicologia come seduzione, suono in quanto verbo,
ascolto rapito dalle forti aggressioni amorose,
severissima disciplina, cronaca millenaria dalle palpebre basse.
Ubbidendo al celebre dettato:
l’orecchio è muto, la bocca è sorda, ma l’occhio sente e parla.
Predicato a Vienna. Echeggiante nei mari, innocenti, delle Armonie.
Mare mosso, traversata incolume,
partendo a notte per arrivare al giorno
studiando pianoforte.
Milano, 29 dicembre 2003
Sylvano Bussotti